HomeNotizieThe Witch and the Hundred Knight Revival Edition – Recensione

The Witch and the Hundred Knight Revival Edition – Recensione

The Witch and the Hundred Knight fa il salto su PlayStation 4. Una versione con migliorie, ma non abbastanza da eliminare le limitazioni del originale.

La decisione di rilanciare The Witch and the Hundred Knight su PlayStation 4 sembra un tentativo da parte di NIS di dare una seconda opportunità a questo gioco che è passato in modo molto silenzioso su PlayStation 3. E non è che lo sviluppatore della serie Disgaea si sia abbandonata al successo commerciale, ma è quasi sempre una garanzia di qualità. Ciò nonostante, The Witch and the Hundred Knight ha avuto un’accoglienza piuttosto fredda (bug a parte) e non crediamo che un remaster per PlayStation 4 fosse una questione prioritaria. Perché invece non puntare, per dire, sui Prinny usciti su PSP in versione console domestica?

[amazon template=wishlist&asin=B019N3P33I]

The Witch and the Hundred Knight Revival Edition è essenzialmente un remastered dell’originale, che oltre a una lieve miglioria nel comparto grafico introduce alcuni cambiamenti ai contenuti del gioco. Niente di troppo rivoluzionario, ma la Revival Edition potrebbe essere utile a tutti quelli che per un motivo o per l’altro sono rimasti con la voglia di provarlo

Essere il cavaliere di una strega non è mai stato così pesante

Siamo nei panni di un insignificante demone agli ordini di Metallia, una strega sboccata che ci evoca come suo servitore. Metallia vive in un lago da cui non può uscire, per questo motivo usa il suo suddito Hundred Knight per espandere i propri domini nelle terre vicine. Purtroppo, siamo uno spirito dalle dimensioni irrisorie e poteri ridotti, ma abbastanza abili da attivare una serie di pilastri sigillati nei boschi, conquistare villaggi e sconfiggere tutti i nemici che incroceremo nella nostra strada.

The Witch and the Hundred Knight Revival Edition

Una delle peculiarità della sua narrativa sta nell’elezione delle risposte durante le schermate dei dialoghi (in stile tradizionale, con ritratti e testo) rispondendo in modo affermativo, negativo, indifferente o con un’altra domanda. The Witch and the Hundred Knight mantiene il classico humor di casa NIS, ma questa volta in modo meno brillante, a tratti persino humor nero e un po’ forzato, quindi sarà più difficile provare empatia per Metallia o col nostro silenzioso cavaliere. Con personalità, ma non necessariamente nel senso buono (ci sono utenti che lo hanno persino trovato offensivo). Anche i sottotitoli sono in inglese, che anche se non sono proprio essenziali per capire il gioco, ci rivelano tonnellate di informazioni.

La giocabilità consiste nell’esplorare diverse mapper con una visuale dall’alto mentre combattiamo diversi nemici con un sistema action-RPG abbastanza semplice nell’esecuzione quando combattiamo i mostri semplici. Nella personalizzazione troviamo il cuore di questo sistema, dato che possiamo configurare le diverse armi che troveremo per fare combo sempre più mortali. Vale a dire, ogni colpo corrisponde a un diverso tipo di arma (spada, martello, lancia ecc.) ognuna col proprio potere e raggio d’azione. Combinare questo ai nostri movimenti per schivare e la magia fa che l’apparente semplicità dei combattimenti guadagni parecchi punti.

I boss sono più tosti, con movimenti da imparare, oltre a essere una buona prova per i nostri riflessi e abilità. I nostri attacchi non saranno sempre ugualmente efficienti, una seconda barra indicherà quando abbasseranno la guardia. Nel momento in cui scendo, il danno che causeremo sarà maggiore. Un aiuto visivo molto utile, dato che queste situazioni di debolezza corrispondono ai momenti in cui mancheranno un attacco. Ciò che facciamo in sintesi è contrattaccare.

The Witch and the Hundred Knight Revival Edition

Durante l’esplorazione per la mappa troveremo i famosi pilastri che estendono il potere della strega, oltre a offrire alcuni vantaggi, come il salvataggio, lo scambio di punti per salire di livello o il teletrasporto verso altri punti della mappa. La porta d’uscita non sempre si apre attivando una leva, in alcuni casi, sarà necessario trovare la chiave da un’altra parte, quindi l’avventura ci costringerà a girare in lungo e in largo la mappa.

Sono presenti altri sistemi che vale la pena menzionare, anche se in breve. Il nostro cavaliere può visitare villaggi con gente che ci offrirà lavori e vende equipaggiamento. Ogni abitazione può essere saccheggiata e, se il combattimento coi proprietari sarà a nostro favore, otterremo alcuni oggetti extra. In caso negativo, la gente potrebbe prenderla molto a male (e con ragione!) aumentando i prezzi dei propri prodotti. C’è anche un sistema di alimentazione per ridurre la possibilità di esplorazione continuativa.

The Witch and the Hundred Knight Revival Edition

Non tutto ha funzionato bene in The Witch and the Hundred Knight, o, per lo meno, non ha funzionato come ci si aspettava. Troppa gestione per una giocabilità così limitata e ripetitiva, una strategia e narrativa che intorpidisce ciò che potrebbe invece essere un action RPG più diretto e divertente. Richiede molta pazienza per trovare la sua sfaccettatura migliore, e non raggiunge mai quote eccelse.

The Witch and the Hundred Knight Revival Edition

In sintesi, The Witch and the Hundred Knight Revival Edition è lo stesso gioco uscito su PlayStation 3, con l’abituale miglioramento grafico tipico di ogni remake, ma aggiunge anche una nuova zona denominata The Tower of Illusion con nuove ricompense. In questa torre possiamo sacrificare le nostre armi e in base al potere dell’oggetto sacrificato il livello dei nemici sarà più o meno alto. Un’altra delle principali novità è la possibilità di usare Metallia in questa zona, dove si possono anche migliorare le armi con l’alchimia. È un extra interessante, ma non abbastanza da giustificarne un secondo acquisto, e non risolve i problemi di base dell’avventura principale.

The Witch and the Hundred Knight Revival Edition

Graficamente è adattato alla risoluzione 1080p, ai 60fps, ci sono nuove texture, modelli ed effetti. A dirla tutta però, è uno dei remaster in cui i miglioramenti sono meno evidenti rispetto alla versione PlayStation 3. Nei paragoni diretti offerti da NISA si possono notare nuove sorgenti di luce che grazie alle tinte donano maggiore varietà al terreno (per esempio, un palo della luce ora colora il prato verde). Per notare queste differenze occorre controllare con la lente d’ingrandimento, il che indica di per sé che la differenza non è molto grande.

È fuori questione che, trattandosi di un gioco molto ricco di vegetazione e con una grande distanza dal personaggio, la dimensione più grande aumenta la qualità su un grosso schermo, ma la fluidità non è (in questo preciso caso per via della camera e la lentezza del personaggio) un fattore che migliora la giocabilità e nemmeno la sensazione di stabilità. Si presenta bene grazie allo stile artistico adottato, e anche questo è fuori discussione.

Poche altre cose da segnalare, oltre al fatto che il gioco usa l’altoparlante del controller per riprodurre alcune voci.

Conclusioni

The Witch and the Hundred Knight Revival Edition

Mentiremmo se non dicessimo che sarebbe stato meglio un vero sequel anziché The Witch and the Hundred Knight Revival Edition (le voci ci sono state dopo l’annuncio di questa versione=. Un gioco completamente nuovo potrebbe eliminare molti dei punti deboli presenti nell’originale, presenti anche dopo il salto generazionale, perché la base per realizzare qualcosa di molto più ambizioso, o almeno divertente esiste. Revival Edition è, a parte un nuova zona che non salva il resto dei contenuti, un adattamento dove le novità migliorano a malapena l’insieme.

The Witch and the Hundred Knight Revival Edition

34,69 €
7.1

Grafica

6.5/10

Giocabilità

7.0/10

Sonoro

8.0/10

Divertimento

7.0/10
RELATED ARTICLES

Commenta!

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.