Anche se la storia dei videogiochi viene spesso classificata in generazioni di console, queste macchine non sono le uniche pietre miliari che hanno segnato delle epoche nei videogiochi. Per buona parte degli anni 2000, i giocatori sono stati ossessionati dal browser gaming, dando inizio alla cosiddetta età dell’oro del flash gaming che si è conclusa solo alla fine dell’ultimo decennio. Sempre nei primi anni 2000, Tom Fulp e Dan Paladin iniziarono a collaborare insieme alla realizzazione di videogiochi. Erano una classica combo di sviluppatori. Fulp, programmatore, e Paladin, artista, videro in Newgrounds una vetrina interessante per lanciare i loro giochi. È lì che abbiamo avuto modo di giocare a titoli del calibro di Alien Hominid e Dad ‘n Me, che hanno animato le serate dei giocatori di tutto il mondo, soprattutto di quelli che forse erano un po’ troppo giovani per giocarci. In un certo senso erano i videogiochi flash perfetti. Il gameplay era semplice ma coinvolgente, con una chiara eredità dei classici arcade che si rivolgeva sia ai vecchi che ai nuovi giocatori. Alien Hominid era uno sparatutto a scorrimento laterale in stile Contra, mentre Dad ‘n Me era un beat ‘em up come i classici, con un sistema di combo tanto semplice quanto soddisfacente. Il tono era molto importante in questo caso. Il lavoro di Paladin come artista è stato fondamentale per creare un’identità visiva che fosse immediatamente iconica e coerente con l’epoca, con bambole tanto carine e colorate quanto violente, e con quelle facce caratteristiche a cui bastavano un paio di punti e una linea per farci ridere. I cartoni animati per adulti erano di gran moda all’epoca, con serie come Happy Tree Friends o il successo di Happy Wheels. In Spagna, molti di noi ricordano ancora con affetto Cálico Electrónico. Ma al di là del valore d’urto, che pure esisteva, questi sviluppatori avevano una sensibilità speciale nello sviluppo di videogiochi che ci spingeva a tornare su di loro ancora e ancora. Alien Hominid, in particolare, fu un successo del momento e non passò molto tempo prima che avessero fan come John Baez, che da collaboratore di Paladin sarebbe diventato produttore e avrebbe messo in testa loro l’idea di fondare un vero e proprio studio in grado di pubblicare giochi per console. Dal browser alle consoleIl Behemoth era nato e da allora la sua storia è diventata molto più familiare. Alien Hominid si è espanso su console ed è arrivato su Playstation 2, Xbox e GameCube. Ha anche avuto un porting decente su Game Boy Advance. Il suo secondo gioco, Castle Crashers, seguì le orme di Dad ‘n Me, ma lo portò da un’ambientazione urbana e cazzuta a un’ambientazione fantasy medievale, con i caratteristici cavalieri colorati e il I due titoli successivi cercarono di allontanarsi dal suo registro consolidato. Battleblock Theater era un pittoresco platform 2D da godersi in compagnia, mentre Pit People, la loro proposta più audace e diversa, era un gioco isometrico tattico fantasy con la solita estetica e il solito tono stravagante. Sebbene sia stato acclamato dalla critica, ha anche segnato un periodo di crisi per lo studio, che da allora ha realizzato progetti più piccoli e conservatori, come una rimasterizzazione di Castle Crashers e uno pseudo-sequel di Alien Hominid.Sebbene il loro ruolo di sviluppatori nella scena indie contemporanea non possa essere sottovalutato, è forse più indicativo parlare di The Behemoth come di un punto di riferimento in un’epoca e in un settore videoludico in cui per distinguersi dalla massa bisognava essere sia canaglia che astuti. Tra il rinnovato catalogo di giochi realizzati con Unity che popolano ora Newgrounds dopo la grande epurazione dei giochi in flash del 2020, oggi è ancora possibile giocare a Dad ‘n Me come se fosse quel pomeriggio del 2005 all’uscita dalle lezioni.In 3DGames | Sembra ieri, ma sono passati 14 anni dal gioco flash più popolare della storia. Un teppismo d’altri tempi che ci ha tenuti attaccati al browser In 3DGames | Una proposta in anticipo sui tempi e “millones de usuarios” il metaverso di Playstation era una grande idea, ma questo non ha impedito a Sony di dare per morta una delle sue migliori idee