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Il pubblico ha una fiducia assoluta in Nolan e nella sua Odissea. So che fallirà al livello più elementare: Ulisse

È già trapelato il primo trailer dell’adattamento dell’Odissea di Christopher Nolan. E come è accaduto con la pubblicazione della prima immagine della produzione, che ha fatto venire le vesciche agli spettatori più esigenti in fatto di rigore storico, sembra che nemmeno un regista come Nolan sia in grado di resistere a dare una patina di luccicanza hollywoodiana a una delle storie fondamentali dell’identità culturale occidentale. Ma la cultura è così, varia, muta, si trasforma, anche se dimentica i propri riferimenti. Ulisse/Odisseo non è un tipico eroe epico: è complesso, furbo, astuto, immorale, bugiardo e assassino. Se così non fosse, basta chiedere al buon vecchio Palamede. Odyssey di Nolan è già stato confermato come un altro mega-progetto: girato interamente in formato IMAX 70mm con una tecnologia di ripresa più leggera (sulla scia di Dunkirk o Tenet). Le riprese principali sono iniziate nel febbraio 2025 con location internazionali: la Sicilia (l’isola di Favignana, il cosiddetto “Isla de las Cabras” del racconto omerico), le Isole Eolie, il Regno Unito e il Marocco, tra le altre. Come sempre, nelle note di produzione si legge che Nolan ha girato sequenze come le tempeste in alto mare, puntando a uno spettacolo di scala “única”. Il budget supererà i 250 milioni di dollari, rendendolo la sua produzione più costosa fino ad oggi. Di certo, quello che abbiamo già visto sembra straordinario, questo è certo. Ulisse/Odisseo non è il tipico eroe epico: è complesso, astuto, subdolo, doppiogiochista, immorale, bugiardo e assassinoIl cast annunciato è di tutto rispetto: Matt Damon vestirà i panni di Ulisse/Odisseo, Tom Holland quelli di Telemaco e si aggiungono al cast star come Robert Pattinson, Zendaya, Anne Hathaway, Charlize Theron, Lupita Nyong’o, Jon Bernthal e molti altri. Un cast multigenerazionale che comprende talenti di diverse generazioni e stili. Nel team tecnico, la consueta quota di talenti di Nolan brilla ancora una volta: Hoyte Van Hoytema come direttore della fotografia (dopo Tenet e Dunkirk), Ludwig Göransson alle musiche e Jennifer Lame al montaggio. Con Emma Thomas alla produzione, l’impronta di Nolan sul film è assicurata “Nolan” nell’adattamento di una delle storie fondamentali della cultura occidentale. E naturalmente questo è il problema: l’Odissea omerica potrebbe non essere ciò che vorremmo ricordare come fondamento della nostra civiltà. Matt Dameon nel ruolo di Odisseo nell’Odissea di Nolan Ulisse: l’eroe greco contro l’eroe moderno Per i distratti o per chi ha saltato la scuola quel giorno, l’Odissea racconta il lungo e difficile viaggio dell’eroe greco Odisseo per tornare a Itaca dopo la guerra di Troia, affrontando pericoli soprannaturali, inganni e l’ira degli dei, mentre la moglie Penelope e il figlio Telemaco lottano per proteggere la loro casa dai pretendenti che cercano di usurpare il suo posto. Ma com’è veramente Odisseo nella mitologia e nell’opera di Omero? La figura omerica non ha nulla a che vedere con l’eroe classico e virtuoso di stile moderno. Dalla tradizione letteraria, sappiamo che Odisseo è “ingenioso, astuto, lleno de ardides”la sua arma migliore è la mētis, l’astuzia, non la forza bruta. Omero stesso sottolinea la sua “inteligencia y astucia” (ecco perché lo chiamano poluropos, “el de muchos recursos”). Infatti, quando costruisce il famoso cavallo di Troia o esce dalla grotta del ciclope Polifemo, lo fa con l’inganno e il travestimento. Questo gli salva la vita, ma rivela anche un lato oscuro: inganna, manipola e non esita a uccidere chiunque sia necessario. In altre parole, è un piantagrane che non esita a tirare fuori la spada quando è a corto di mulinello. Il problema è che l’Odissea omerica non è forse ciò che vorremmo ricordare come fondamento della nostra civiltàNell’Odissea, Odisseo non esce dalle sue disavventure in modo intelligente e onorevole. In ogni episodio del suo complicato ritorno a casa mostra dei difetti: mente spietatamente, ha diverse relazioni extraconiugali con le dee (tre anni con Circe, sette con Calipso) e, alla fine del suo viaggio, compie un massacro nel suo stesso palazzo. Gli epiteti omerici di Odisseo riflettono questa ambiguità: egli è “prudente, sagaz y fecundo en ardides” ma anche “afligido”, “paciente” e anche “divino” ad un certo punto. In altre parole, eroe non significa “virtuoso” secondo Omero, ma qualcuno capace di sopravvivere con qualsiasi risorsa, per quanto discutibile. Tutto sommato, qualcuno di incredibilmente umano, no?Il personaggio omerico è sfaccettato: politeista. Come sottolinea la tesi di Helena González Vaquerizo, Ulisse è un personaggio “tan poliédrico como para haber inspirado una rica tradición de variopintos Ulises y Odiseos” per tutti gli ultimi 2.800 anni. E come ha sottolineato il professor Bernador Souvirón, Ulisse è “el héroe trascendente, adaptable” per eccellenza, il favorito di Omero e di Atena, in contrasto con eroi più monodimensionali come Achille. Tuttavia, egli non è il tipico modello esemplare e civico con cui la società odierna viene solitamente moralizzata: questo ritratto si discosta molto dal modello eroico moderno che molti si aspettano. Nolan è un regista abituato a protagonisti intelligenti ma universali (Batman, Oppenheimer), con chiari codici morali. È difficile immaginare fino a che punto riuscirà a cogliere l’aspetto del “humano y falible” di Ulisse. Nell’Odissea non c’è un Odisseo perfetto, non c’è un messaggio morale esplicito, ma qualcuno che vuole solo tornare a casa ad ogni costo. John William Waterhouse, Ulisse e le sirene (1891) Il vero significato dell’Odissea Nella tradizione classica, il vero messaggio dell’Odissea è ancora oggetto di dibattito. L’epopea omerica non racconta semplicemente un ritorno a casa, ma una rinascita culturale: il viaggio di Odisseo simboleggia il passaggio dal mondo eroico a quello civilizzato. Stiamo parlando di una cosiddetta cronaca storica, nel senso che il mito perpetuava la vera storia del mondo per una popolazione che non aveva accesso ad altri mezzi di diffusione culturale. In termini etici, Odisseo rappresenta l’intelligenza dell’uomo di fronte ai capricci divini. Il professor Bernardo Souvirón, grande divulgatore della cultura ellenica, sottolinea in I figli di Omero che i versi dell’Odissea riflettono un mondo perduto nella storia.In breve, il “ética” ulisse omerico non è quello che ci aspetteremmo oggi. Non è un modello di virtù monolitica; è un eroe umano con i suoi codici. L’antica saggezza popolare condanna l’orgoglio di chi ignora il proprio posto, non l’inganno o la violenza. Così, l’Odissea insegna a rispettare i limiti imposti dagli dèi, pur sopravvivendo ingegnosamente ai loro disegni. L’adattabilità di Odisseo, la sua capacità di reinventarsi, è il suo tratto distintivo. Ecco perché qualsiasi adattamento fedele dovrebbe trasmettere non solo battaglie e mostri spettacolari, ma anche quel mix di genio e fragilità che definisce l’Ulisse originale. Ecco perché mi piace molto l’idea suggerita da questa prima anticipazione del film, al di là di quelle puramente tecniche, in cui si propone un protagonista sfaccettato che il figlio Telemaco inizia a scoprire come un mosaico grazie alle diverse narrazioni delle sue avventure. Hybris: la grande lezione omerica Suvvia, vi invito a mettere gli occhiali con la montatura di corno nelle orecchie per due paragrafi. Al centro dell’Odissea c’è il concetto greco di hibris (hubris), l’eccesso irragionevole o l’arroganza. Secondo gli antichi, la hibris era “el intento de transgresión de los límites impuestos por los dioses a los mortales”. Era il reato capitale che condannava un uomo di grande ambizione: “persona que comete hibris es culpable de querer más que la parte que le fue asignada en el destino”avverte il dizionario di mitologia. La punizione per tale eccesso avveniva sotto forma di nemesi, il ritorno forzato al posto che gli spettava. Nell’Odissea ciò è illustrato in più scene: lo stesso Odisseo avrebbe potuto fuggire dai Ciclopi in silenzio, ma il suo orgoglio (la sua hibris) finisce per indurlo a farlo, guadagnandosi così l’ira di Poseidone e il mare in tempesta. Ricordiamo che questo racconto omerico, seguendo le idee di Souviron, come l’Iliade, è una testimonianza culturale di un’epoca in cui l’individuo non aveva ancora una concezione consolidata di volontà personale, di libero arbitrio, ma il suo comportamento era soggetto al capriccio degli dei. Nell’Odissea non c’è né un Ulisse perfetto né un messaggio morale esplicitoTuttavia, l’Odissea mette in guardia dall’arroganza ed esalta la moderazione in un senso religioso quasi universale che il cristianesimo avrebbe poi sfruttato con grande successo: bisogna essere umili davanti agli dei. Ulisse sopravvive proprio perché, nonostante i suoi difetti, sa allinearsi alla volontà divina quando è necessario. Per lo spettatore moderno questo rientra nell’idea romantica dell’eroe tradizionale, ma è giusto sottolineare che per Ulisse (e per l’eroe omerico in generale) questo gesto di umiltà è qualcosa di imposto, non un comportamento naturale: Ulisse si piega alla volontà degli dei perché è piegato. In effetti, la trama omerica si basa su un eroe che ama mentire e ingannare, ma che non ha altra scelta che accettare la propria fragilità di fronte al sacro. È un’idea di rassegnazione molto lontana dal concetto odierno di eroe dalla volontà ferrea e dalla morale impeccabile. Nolan ci sfida a sognare un eroe capace di sfidare gli dei, ma il vero Odisseo omerico sfidava il proprio destino: il film può restituire anche solo un barlume di quella complessa e tragica umanità? È vero che Nolan ha filmato personaggi molto complessi, come Oppenheimer. Forse, dopo tutto il suo clamore tecnologico e sotto lo sfarzo e il luccichio del suo film, il film è in grado di restituire un’umanità complessa e tragica “hollywoodiense”il regista riesce a trasmettere almeno una parte dell’anima originale di Ulisse. Se c’è una speranza che l’Odissea di Nolan non fallisca completamente nel suo eroe, è che capisca che il più grande genio di Omero non è stato quello di divinizzarlo, ma di renderlo umano fino in fondo. Spero che Nolan riesca a salvarsi dal naufragio sulle coste dell’Ogigia: canta, Musa, la storia dell’uomo dai molti sentieri. Dei danni che la cultura occidentale ha arrecato al ruolo della donna nella società per mano di Penelope, parleremo un altro giorno.In 3DJuegos | Il fatto che in Giappone abbiano dovuto spiegare Origin durante la trasmissione televisiva mi fa pensare che anch’io stia sognando In 3DJuegos | Molti mi diranno che è un sacrilegio, ma ora non riesco a togliermi dalla testa questo modo di vedere il mio classico di fantascienza preferito In 3DGames | Heroes of Time poteva rovinare Terry Gilliam, è stato salvato dalla rovina da Sean Connery che combatte il minotauro

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