Probabilmente l’avrete già notato, ma c’è una tendenza crescente a sviluppare videogiochi horror cooperativi in cui diversi amici possono essere spaventati e ridere allo stesso tempo. Uno dei più importanti di questo genere è Phasmophobia, un’esperienza di investigazione e fantasmi che ha attirato milioni di giocatori. Tuttavia, è emerso che il concetto originale era molto diverso dal risultato finale che abbiamo ottenuto; ciò è dovuto al fatto che il suo creatore non gioca a titoli di questo stile. Daniel Knight, direttore e sviluppatore principale di Phasmophobia, ha rivelato questa curiosità in un’intervista a PC Gamer. Infatti, affronta la questione dicendo che “no logré hacer un juego cooperativo de rompecabezas. […] O un juego cooperativo de terror y rompecabezas. Realmente no lo preparé para que fuera un juego de cazar fantasmas. Simplemente terminó siendo un encaje perfecto”.”El objetivo principal era hacer un juego cooperativo social de rompecabezas en el que tuvieras que estar de pie junto a tus amigos y resolver juntos un puzzle”continua. “Entonces, el terror es algo así como la parte secundaria –simplemente resultó ser la combinación perfecta”. E Knight è molto sorpreso che la Fasmophobia abbia adottato l’approccio che conosciamo oggi, poiché ammette che “realmente no juego a juegos de terror”. Tuttavia, riconosce che Content Warning è riuscito a coinvolgerlo un po’. Phasmophobia ha generato più di 300 milioni di dollariKnight aveva certamente ragione a cambiare il corso di Phasmophobia. Non solo il gioco ha avuto un enorme successo su PC, ma la sua popolarità si è estesa a tal punto che gli sviluppatori hanno avuto l’opportunità di estendere l’esperienza alle console. In termini di numeri, è stato rivelato che la proposta horror è riuscita a vendere 20 milioni di unità, generando 300 milioni di dollari. Il regista può quindi essere felice di aver modificato la sua idea iniziale.In 3DGames : Alcune persone hanno trovato una vena d’oro su Steam, e R.E.P.O. ne è l’ultimo esempio In 3DJuegos | Dopo 114 ore di Mario Kart World, la redazione pensa che l’unica controversia sia che Nintendo osi vendere uno Switch 2 senza il gioco. Recensione