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Come un gioco per cellulari ha finito per ingaggiare Elijah Wood e Elijah Wood non sapeva cosa ci facesse lì

In un mercato saturo di titoli mobili, AFK Arena è riuscito a fare qualcosa di insolito: catturare l’attenzione di milioni di giocatori senza costringerli a giocare costantemente. Questo gioco di ruolo sviluppato da Lilith Games si basa su una meccanica di inattività, il che significa che la vostra squadra continua a combattere e a raccogliere risorse anche quando siete offline. Questo approccio rilassato, che mescola la progressione automatica con combattimenti spettacolari e un cast di eroi colorati, ha reso il gioco un fenomeno assoluto sulle piattaforme mobili, soprattutto in Asia e America Latina. Ma se c’è una cosa che ha davvero aumentato il suo profilo, oltre al gioco stesso, sono state le sue campagne di marketing. Lungi dal limitarsi ai tipici banner e annunci generici, AFK Arena ha optato per collaborazioni sorprendenti con celebrità più che note. Elijah Wood, ad esempio, è stato protagonista di annunci pubblicitari per il gioco che ci hanno lasciato tutti a bocca aperta. L’intenzione era chiara: utilizzare volti noti per raggiungere un pubblico globale. Tuttavia, uno di questi ingaggi si è rivelato molto più particolare del previsto.”Justo cuando pensaba que no volvería a encontrarme con otro orco… aquí estoy, interpretando una versión de mí mismo atrapado en un triángulo amoroso entre un orco necesitado y un juego de rol para móviles, AFK Arena. Sorprendentemente, no es lo más raro que me ha pasado este año”.Elijah Wood descrive la sua partecipazione alla campagna come segue “Cheat on Your RPG” in una dichiarazione ufficiale fornita dall’agenzia Wieden+Kennedy di Londra, con un tono ironico e sconcertato che molti fan hanno interpretato come un modo elegante per dire che non aveva idea di cosa stesse realmente accadendo. Anche se non l’ha detto apertamente, il suo commento ha lasciato intendere che il suo coinvolgimento nello spot era più una questione di sceneggiatura – una sceneggiatura che, tra l’altro, si dice non abbia letto – che un entusiasmo per il gioco. Insomma, non era sicuro di cosa stesse facendo, ma era lì. Nello spot, l’attore appare in una situazione completamente fuori contesto, parlando con i personaggi del gioco come se fosse coinvolto in una conversazione assurda. Il risultato è tanto sconcertante quanto divertente, e forse l’intenzione era proprio questa: creare qualcosa di così bizzarramente fuori luogo da diventare virale. Questo tipo di collaborazione – tra celebrità che non giocano e videogiochi che hanno bisogno di rilevanza e non sanno come ottenerla – riflette una strategia sempre più comune nel settore. Nel caso di AFK Arena, la disconnessione di Wood dal gioco stesso non ha sminuito il valore o l’importanza della campagna, ma ha piuttosto aggiunto uno strato di umorismo involontario che, curiosamente, si adattava perfettamente al tono eccentrico del gioco. Il tutto nella stessa ottica: fare appello a un pubblico che non guarderebbe due volte a un gioco di ruolo mobile se non fosse per i volti familiari che compaiono nel trailer. Nicolas Cage nei giochi horror Questo fenomeno delle celebrità che collaborano con giochi che sembrano andare “por libre” non è un’esclusiva del nostro amato Frodo. Un altro caso degno di nota è stato quello di Nicolas Cage, che è apparso in Dead by Daylight interpretando se stesso. In diverse interviste, l’attore ha confessato di non aver compreso appieno il funzionamento del gioco, ma di essere affascinato dall’idea di partecipare a un universo così strano e caotico. La sua apparizione è stata un successo virale, soprattutto per l’insolito modo di vedere Cage stesso correre in una foresta digitale inseguito da assassini soprannaturali. Come nel caso di AFK Arena, quella che era iniziata come una collaborazione promozionale ha finito per generare un’ondata di meme e reazioni tra i fan. Il coinvolgimento delle celebrità nei giochi per cellulari non è una novità, ma casi come quello di Wood e Cage si distinguono per il loro approccio insolito. Invece di prestare semplicemente la loro immagine o la loro voce, questi attori sono coinvolti in trame pubblicitarie che sfiorano il surreale. Questa strategia cerca di catturare l’attenzione di un pubblico più ampio, sfruttando il riconoscimento delle star per attirare nuovi attori. Tuttavia, solleva anche interrogativi sull’autenticità e sulla reale conoscenza che queste celebrità hanno dei prodotti che promuovono. L’apparente scollamento di attori come Elijah Wood e Nicolas Cage con i giochi che promuovono potrebbe essere interpretato come una mancanza di coinvolgimento. Tuttavia, può anche essere vista come una strategia deliberata da parte degli sviluppatori per generare contenuti virali e divertenti, se non altro per il tremendo fuori contesto. Presentando le celebrità in situazioni assurde, si crea un contrasto che attira il pubblico, soprattutto sui social media. L’incrocio tra Hollywood e il gioco Nel 2012, Call of Duty: Black Ops II ha visto la partecipazione di Robert Downey Jr. nel suo trailer di lancio, alla guida di un jet da combattimento. Keanu Reeves, naturalmente, è uno dei migliori esempi, essendo stato introdotto nel ruolo di Johnny Silverhand in Cyberpunk 2077, con una presenza così importante che ha finito per rubare la scena al gioco stesso. Anche attori come Kit Harington (Jon Snow in Game of Thrones) sono stati reclutati per interpretare cattivi in giochi come Call of Duty: Infinite Warfare. In tutti questi casi, il legame con il gioco era più diretto. Con AFK Arena, invece, l’umorismo deriva proprio dall’opposto: la mancanza di contesto, l’aria di “¿qué hago yo aquí?” che i suoi protagonisti portano con sé, e che trasforma lo spot in qualcosa di molto più comico e virale.La collaborazione tra celebrità e giochi per cellulari come AFK Arena riflette una tendenza in crescita nell’industria dell’intrattenimento: la convergenza di diversi media per catturare l’attenzione dei consumatori. Sebbene queste collaborazioni possano sembrare sconcertanti, soprattutto quando le star non sembrano comprendere appieno il prodotto che stanno promuovendo, la verità è che non si può negare che servano a generare conversazione e visibilità. Alla fine, sia gli sviluppatori che le celebrità traggono vantaggio da questa esposizione incrociata, anche se il risultato finale è talvolta tanto confuso quanto divertente. In 3DJuegos | Nintendo ha cancellato uno dei suoi giochi più attesi all’apice della popolarità del N64 e molti ritengono che abbia fatto piangere Miyamoto-san In 3DGames | Quando si pensa a Resident Evil si pensa alla villa o alla stazione di polizia, ma c’è un’ambientazione molto più terrificante che si ripete in quasi tutti i giochi

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