HomeRetrogameRecensioni RetroSky Target - Recensione Sega Saturn

Sky Target – Recensione Sega Saturn

Sky_Target_-_1995_-_Sega

Certi porting su console casalinga dei classici arcade non dovrebbero proprio nascere. Sky Target è uno di questi.

1997: anno di crisi per Sega, con un Sega Saturn che vendeva poco, e tanti fan che avevano abbandonato la casa, dopo la scelta di terminare il supporto per il Mega Drive, gesto che fu visto come un tradimento da questi ultimi. Urgeva la realizzazione di titoli nuovi per la console, che potessero attirare gli appassionati di videogiochi all’acquisto di un Sega Saturn, e quale migliore opzione per Sega se non quella di recuperare i giochi arcade che già avevano riscosso un discreto successo nelle sale? Questa è stata l’idea di base che ha permesso a Sky Target di vedere la luce, purtroppo. Vi racconto in poche parole il perché.

 

LA TRAMA

 

In Sky Target voi siete un pilota di aerei leggendario, la cui missione è recuperare/abbattere un prototipo militare rubato dai servizi segreti rivali. Molti nemici sono al vostro inseguimento, ma voi non potete tirarvi indietro, siete l’unica salvezza per il vostro paese. Insomma, la solita trametta da arcade, farcita di paroloni che facevano tanto sognare i fantasiosi, e lasciano un che di nostalgia nei cuori di chi ha vissuto quell’epoca, come me. Ad ogni modo, ogni scusa è buona per andare a sparare qui e là a qualunque cosa si muova, no?

 

Avete ciò che ci vuole per essere un asso?
Avete ciò che ci vuole per essere un asso?

Ancora prima di proferir verbo, vi metto al corrente di una cosa: benché non sia mai stato etichettato come tale ufficialmente, né possieda rimandi al brand, Sky Target dovrebbe essere un seguito spirituale della storica serie After Burner. E ciò si fa immediato già dalla prima immagine di gioco, che possiede un punto di vista, dietro l’aeroplano da voi scelto, storicamente inconfondibile, e una gamma di movimenti figli del classico Sega. Immaginatevi pertanto questa situazione: pensate alla vostra saga preferita, della quale non esce un seguito, ma un titolo diverso a-là “vostra saga preferita”, con inequivocabili rimandi, lo comprereste? Se si, vorreste che questo titolo fosse decente? Se poi fosse un gioco brutto, voi come vi sentireste? Questa è la sensazione che può vivere qualunque appassionato di After Burner che provi questo titolo: disgusto, rimpianto, sdegno.

 

IL GAMEPLAY

 

All’avvio, il gioco vi regala una piccola demo visuale, che pare accettabile, con una colonna sonora rock da quattro soldi, ma gradevole. Insomma, negli anni ’90 era “cool”. Premete il tasto Start, e vi viene proposta una scelta tra vari modelli di aerei: F-14, F-16, e altri, ciascuno con le proprie caratteristiche. Questa è una buona cosa, mi piace poter avere la possibilità di scegliere il mio stile di gioco, e il mio aereo preferito, con cui eliminare tutti. Ma appena la partita inizia, si mostra lo schifo in tutto il suo splendore, e pure a rate, perché il framerate è orrendamente basso, e ben lontani dai 60 fps stabili della versione arcade. Prima di parlare di tutto ciò che c’è di malvagio in questo titolo, vi elenco tutto ciò che c’è di buono, per un titolo che tutto sommato non è il male (a differenza di Virtual Hydlide).

 

Si possono criticare tante cose di Sky Target, e delle scelte di porting di Sega. Si può dire: “Ma perché non fare un nuovo After Burner, piuttosto che un porting di un arcade di nicchia a malapena conosciuto negli States?”, o ancora: “Perché proprio Sky Target, che ci frega?”. Sky Target non è un brutto gioco, anzi, è un ottimo titolo nelle sale giochi, vi linko qui sotto un gameplay per rendervi conto di cosa avrebbe potuto essere su console. Avrebbe potuto essere una gradevole aggiunta al parco titoli povero del Saturn. E di fatto il suo spirito fu compreso a pieno, e trasposto correttamente, con dei comandi fluidi e una formula comprovata di gameplay. Ma poi vedete la versione su console, che altro non è che un tripudio di pixel scabroso, con un framerate terribile, e un verde color vomito che fa un contrasto terribile tra colori accesi dello sfondo, e colori spenti del resto. È davvero difficile distinguere da dove vengano i colpi, quali siano i vostri colpi, o quali siano quelli dei nemici. Dopo poco tempo si forma un casino tale che diventa difficile distinguere gli elementi che non siano il vostro aereo, e poi vi chiederete cosa sarà stato a colpirvi.

 

 

Non basta per convincervi? A tutto questo aggiungete il fatto che ogni volta che agganciate un nemico col vostro mirino sentirete una voce maschile che esclama:”Fire!“, perché se ne sentiva davvero il bisogno. Soprattutto ad ogni nemico mirato. Dopo poco, comincerete a pensare che costui vi stia mandando a fare in culo (tra Fire e Fuck il passo è corto… Ma pure tra Fire e Fart). Scherzi a parte, questa è la cosa più irritante di tutto il gioco. Più irritante di Navi in Ocarina of Time, peggio di Sheva in Resident Evil 5, e peggio delle bombe in Dottor Jekill and Mr Hyde. Il tutto con una spruzzata di colonna sonora a cavallo tra il glam rock scadente ed il rock che si altalena sul limite dell’accettabilità, con delle tracce carine.

 

COMPARTO TECNICO

 

R.I.P.

Stendiamo un velo pietoso. Purtroppo penso di avervi già detto abbastanza. Se vado a raschiare sul fondo del barile, trovo solo altra tristezza, in particolare sulla sequenza animata dei boss sconfitti, dove i pixel diventano un bordello senza logica né regole.

 

IL VERDETTO

 

In poche parole, Sky Target è uno di quei titoli che non volete avere sul vostro Saturn. Sul vostro cabinato può essere più che benvenuto, ma sul Saturn proprio no, è volervi male prenderlo. È votarvi alla visione in diretta di un fallimento di un gioco che aveva tutti i numeri per essere qualcosa di più. Peccato.

 

Sky Targets

3.4

Grafica

2.0/10

Sonoro

5.0/10

Giocabilità

6.0/10

Longevità

2.0/10

Fattore retro

2.0/10

Pro

  • Diversi aerei a disposizione
  • Gameplay vincente

Contro

  • Framerate terribile
  • Grafica alla bell'e meglio
  • Comparto sonoro scadente
Edgecrusher
Edgecrusherhttp://generalgame.wordpress.com/
Cresciuto con le console di mamma Sega, Mattia (nickname Edgecrusher) è un appassionato e collezionista di videogiochi, nonostante possieda la ragazza. Suona la chitarra, scrive recensioni di videogiochi, e soprattutto, non smette mai di tenere il pad a 6 tasti del Saturn in mano.
RELATED ARTICLES

Commenta!

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.