Qualche settimana fa MrBeast ha fatto arrabbiare l’archeologia messicana oltrepassando diverse linee di demarcazione su ciò che si poteva o non si poteva fare nella sua visita alle piramidi dei Maya, ma al di là della polemica, c’è qualcosa che ha attirato particolarmente la mia attenzione nel discorso del famoso youtuber. A un certo punto del video, ha pronunciato una frase che probabilmente avrete già sentito: i templi non sono più fatti come una volta. Sebbene sia facile capire cosa ci possa portare a pensare questo, è un’affermazione facile da confutare. Alla ricerca dell’esempio più estremo che possa dimostrare quanto MrBeast e tutti coloro che la pensano come lui con questa frase si sbaglino, mi sono recato in una delle costruzioni più folli che ho avuto modo di visitare. Una piramide monumentale alta 98 metri che, lungi dall’essere dedicata a faraoni o divinità egizie, è in realtà un centro commerciale.La Grande Piramide di MemphisAll’inizio degli anni ’80 la città di Memphis era alla ricerca di un modo per aggiungere un simbolo alla sua città. Un edificio che, come il Campidoglio di Little Rock o il Gateway Arch di St. Louis, diventasse un’icona della città e attirasse l’attenzione di potenziali turisti. In onore di Memphis, la capitale dell’antico impero egizio da cui la città americana prende il nome, si decise di creare una piramide monumentale. L’idea era quella di dare forma a una delle più grandi piramidi dell’era moderna, un edificio maestoso alto 32 piani e grande come sei campi da calcio, che, lungi dal venerare divinità egizie, sarebbe stato utilizzato come campo sportivo per la squadra di basket di Memphis e, di rimbalzo, anche come sede di imponenti concerti.Questa ambiziosa decisione si è trasformata in un incubo architettonico che ha dovuto affrontare una serie infinita di problemi, dagli allagamenti dovuti alle piogge torrenziali ai problemi dell’infrastruttura stessa. Il risultato fu un progetto che passò dall’ammirazione assoluta al degrado incontenibile. Appena un decennio dopo la sua inaugurazione, nel 1991, la squadra di Memphis passò a uno stadio più moderno e la piramide rimase completamente abbandonata per molti anni. E sarebbe potuta rimanere in quello stesso stato se non fosse che, nel 2015, qualcuno ha deciso di darle una seconda vita. Dal culto del basket come sport, si sarebbe passati a un altro sport più radicale del tiro a canestro: la catena di articoli per la caccia e la pesca Bass Pro Shops avrebbe preso possesso della piramide con l’intenzione di ristrutturarla. Il risultato, come per la maggior parte dei grandi magazzini Bass Pro Shops, è una follia assoluta che vale la pena visitare anche se, come me, la caccia e la pesca non vi interessano minimamente. I 49.700 metri quadrati di superficie non comprendono solo un altro negozio, ma un centro ricreativo con un hotel di 100 camere, ristoranti a tema e una piattaforma di osservazione a 360 gradi in cima all’ascensore verticale più alto del mondo. E se le piste da bowling e i simulatori di tiro non fossero abbastanza, c’è anche una palude al coperto con un’enorme collezione di pesci vivi e alligatori. Sì, avete letto bene.L’altra faccia dei templi moderniDa questo punto in poi, sarebbe logico pensare che sia una follia paragonare un simbolo storico come le piramidi con qualcosa che per molti può essere un’aberrazione. Confrontare la maestosità di una costruzione che ancora oggi sfugge alla nostra comprensione con un parco divertimenti dedicato alla caccia e alla tassidermia è, ovviamente, un esercizio complicato. Tuttavia, la storia ci ha dimostrato che, in realtà, le due opere non sono così distanti.In entrambi i progetti si tratta di architetture eccessive e superflue sia dal punto di vista funzionale che tecnico. Edifici architettonici costruiti con sudore, lacrime ed enormi quantità di denaro che avrebbero potuto essere facilmente utilizzati per scopi più altruistici ma che, in realtà, coincidono con l’ennesimo esempio di proiezione di fama e di plasmazione della percezione del potere da parte del popolo nei confronti dei propri leader. Che si tratti di oggi o di migliaia di anni fa, il culto è diverso, ma è sempre culto. Se un tempo era incentrata su faraoni, re o divinità, oggi la costruzione di templi si è evoluta in cattedrali incentrate sull’elevazione del consumismo e della cultura popolare. Sotto forma di monumentali centri commerciali come quello di Memphis, o di maestosi stadi come quelli che popolano le principali capitali, i templi in cui adorare vengono costruiti ancora oggi, ma lo fanno pensando ad altri culti. Sono templi simbolici, con grattacieli costruiti da magnati immobiliari che vogliono lasciare un segno nella storia, e parchi a tema che agiscono come una rivoluzione architettonica che poco o nulla ha a che fare con la funzionalità richiesta dai negozi, dagli alberghi e dalle attrazioni al loro interno.Sono altrettanto suggestivi e spettacolari come i templi di un tempo, e dove un tempo c’erano affreschi imponenti e splendide vetrate, ora ci sono schermi interattivi che perseguono un intento simile, quello di raccontare a chi entra ciò che chi ha ideato il tempio vuole raccontare. Dire che i templi non sono più fatti come in passato significa ignorare il fatto che questo tipo di costruzione è sempre stato un riflesso di ciò che la società del tempo considera sacro, e se la nostra civiltà scomparisse senza lasciare traccia e quelli del futuro studiassero i nostri templi, probabilmente arriverebbero a una conclusione simile alla nostra. Alla fine, è tutta una questione di prospettiva.In 3DGames | I 10.000 passi al giorno hanno reso lo smartwatch il gadget preferito. In realtà si tratta di una bufala ideata dal Giappone 59 anni fa In 3DJuegos | La Fiesta del Cine sta lottando per essere rilevante da anni. I dati dimostrano che quattro giorni di Tom Cruise con Lilo & Stitch non salveranno le sale