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Call of Duty Black Ops 4 – Recensione

La serie CoD è in forma smagliante. Sono anni che ci regala capitoli degni di nota, e Call of Duty Black Ops 4 non poteva certo essere da meno.

Era facile essere scettici nei confronti di Call of Duty Black Ops 4. Il capitolo dell’anno scorso era stato un grande capitolo (Call of Duty: WWII), ma la formula cominciava a essere troppo sfruttata, e questa sensazione è rimasta nonostante l’ambientazione durante la seconda guerra mondiale, che sembrava la panacea contro tutti i mali della saga bellica di Activision.

Call of Duty Black Ops 4

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Ma non c’era nulla di più lontano dalla realtà. Il gioco ha venduto alla grande, come quasi tutti i capitoli della serie, ma ha lasciato un po’ l’amaro in bocca in diversi aspetti come la campagna per singolo giocatore, generica e poco sfruttata. Il fallimento delle modalità storia degli ultimi capitoli della serie CoD può servire a capire la polemica decisione che ha adottato il capitolo di quest’anno: prescindere da ogni aspetto narrativo. Tutto ciò che troviamo è puramente competitivo o cooperativo.

Di primo acchito ce ne lamenteremo, ovviamente, ce ne lamentiamo anche noi. Qualsiasi forma di taglio dei contenuti tra un capitolo e l’altro è da criticare, ma se osserviamo nel dettaglio, può persino essere che con questo cambiamento ci abbiamo guadagnato. La continua caduta delle modalità storia negli ultimi anni era innegabile. E, nonostante la stessa Treyarch non sia completamente d’accordo riguardo ai motivi che hanno portato a questa decisione, pare certo che ci fossero validi motivi per farlo. Inoltre, la modalità BlackOut del gioco (il Battle Royale per intenderci), è davvero degna di nota. Abbiamo perso la parte individuale, certo, ma ciò che andremo a giudicare è la qualità, il valore e la durata dei contenuti che sono inclusi in questo Call of Duty Black Ops 4, e la conclusione è che ci abbiamo guadagnato.

Call of Duty Black Ops 4

Può sembrare un’affermazione avventata, chiaramente, e anche una sentenza che sarà criticata da chi odia il multiplayer. Si, se ciò che fa per te sono le campagne e null’altro e per un motivo o per l’altro non puoi/vuoi giocare online, Call of Duty Black Ops 4 non fa per te. Ma se vuoi essere competitivo o ti piace vivere esperienze co-op e vuoi sensazioni forti, intense ed emozionanti, questo videogioco è un acquisto obbligato. Call of Duty recupera finalmente una forma che da anni non si vedeva.

Un unico vincitore – Modalità Blackout

Con un solo vincitore e un buon pugno di sconfitti per la strada. In questo modo finisce qualsiasi partita di qualsiasi Battle Royale che di rispetti, e seguendo le regole alla perfezione Treyarch ha presentato la sua nuova integrazione nella serie Call of Duty dopo aver creato la modalità zombie nel 2008 per World at War. Dieci anni più tardi presentano Blackout. Una modalità che rappresenta la grande novità, e in cui individualmente o a squadre di due o quattro giocatori, dobbiamo affrontare varie decide di altri utenti cercando di sopravvivere a tutti loro.

Call of Duty Black Ops 4

Questo tipo d’esperienza, resa popolare da giochi come PlayerUnknown’s Battlegrounds o Fortnite sono un vero e proprio fenomeno del momento, ed è difficile pensare ad un grande shooter che non lo abbia adottato o che sia in procinto di farlo. Lo stesso Call of Duty Black Ops 4 ne è un buon esempio, ma tra qualche settimana avremo Battlefield V, che scommette anch’esso sull’integrazione di questo tipo di modalità. È la moda del momento, e infatti è uno stile di gioco molto divertente, e Activision voleva provare a sfruttare il successo di questa proposta. Il dubbio era se lo avrebbero fatto decentemente o tirando fuori qualcosa in fretta e furia per soddisfare la domanda che, ovviamente, il mercato ha verso questo tipo di giochi. La risposta è lampante. Non solo hanno ottenuto un prodotto di qualità, ma probabilmente ci troviamo di fronte al rappresentante più divertente del genere.

Trovare il ritmo di una cosa con queste caratteristiche su una mappa così grossa è sempre complicato. Alcuni preferiscono il ritmo più pausato e tattico di PUBG, con lunghi tempi tra una sparatoria e l’altra, e altri preferiscono la frenesia del coloratissimo Fortnite. Call of Duty Black Ops 4 mette Blackout nella via di mezzo tra i due. Inizialmente dà la possibilità, con un po’ di fortuna, di trovare un posto appartato per equipaggiarci e trovare un buon posizionamento, per poi incrementare il ritmo in modo incredibile fino ad arrivare alla fine delle partite che spesso appaiono colossali. Ricche di momenti spettacolari e con una tensione ben riuscita. La chiave del buon Battle Royale, sì, ma senza perdere nemmeno per un momento l’essenza di CoD. Un equilibro più difficile da trovare di quanto si potrebbe pensare, e che Call of Duty Black Ops 4 ottiene in modo eccezionale.

Call of Duty Black Ops 4 Blackout

Una delle caratteristiche principali è la mobilità massima dei personaggi, molto veloci e con accesso a diversi tipi di veicolo per terra, mare o aria, ma soprattutto il design e le curate dimensioni della mappa. Non troppo grande, che potrebbe annoiare durante la partita, né troppo piccola, che renderebbe il gioco una sparatoria continua. Ha le dimensioni precise per garantire un’esperienza più tattica, oppure di rapide e fugaci scene d’azione in base al desiderio del giocatore. Funziona ugualmente bene, sia nelle partite da 88 giocatori per giocatori singoli o a coppie, o per i 100 utenti che si riuniscono nelle partite a gruppi da 4. Che sia giocando in solitaria o formando la nostra squadra, il gioco è tremendamente divertente, cosa che non si può dire di alcuni giochi con queste caratteristiche che giocati in solitaria diventano noiosi.

L’ideale, com’è logico, è giocarlo in buona compagnia. Più siamo, meglio è. Infatti, questo consente di specializzarci, e ce n’è bisogno. È vero che in solitaria si ha accesso a tutti gli elementi per quanto riguarda gadget e potenziamenti per divertirsi senza alleati, ma è anche vero che ci sono abbastanza elementi nell’arsenale e negli accessori da avere quattro ruoli completamente diversi e perfettamente complementari in una squadra. La grande differenza con, ad esempio, PUBG, è che qui abbiamo molte più possibilità d’azione. Il gioco è generoso con la disposizione degli elementi, quindi è facile avere in tre o quattro minuti una o due armi relativamente decenti, un certo numero di granate, oltre a uno o due accessori come trappole, auto radiocomandate con camera, bombe, sensori di movimento o barricate, tra i molti elementi a disposizione. Molti elementi che rendono le partite diverse e che, uniti ai suddetti potenziamenti che possiamo trovare e che danno vantaggi concreti per tempo limitato, generano un’enorme varietà di tattiche.

Eppure, la maggior diversità sta nel design della mappa, composta da piccole parti con grande identità e che spesso omaggiano capitoli precedenti della serie. L’incredibile grattacielo in costruzione apporta una giocabilità molto tattica e piena di nascondigli e sparatorie in cui la verticalità ha una grande importanza, ed è solo a pochi chilometri da un impenetrabile deserto che apporta le scene d’azione più viscerali. La stessa cosa vale per le case di lusso collocate a nord, e con un design eccellente per scontri a corto raggio, che sono relativamente vicine a un bosco in cui si possono creare agguati fenomenali. Una zona marittima, una zona industriale, un porto mercantile e persino la stessa mappa Nuketown, una vera leggenda della serie, sono presenti e offrono cose molto diverse. La ciliegina sulla torta? La simpatica presenza di zombi circoscritta ad alcuni luoghi, per esempio un terrificante ospedale psichiatrico o un faro nella costa, che fanno la guardia alle migliori armi ed equipaggiamenti e mischiano il PvE con il PvP per generare sequenze d’azione d’infarto.

E le pecche? C’è poco da rinfacciare a una formula così curata e divertente, ma ci sono un paio di aspetti che generano dubbi. Da un lato le ricompense sembrano parecchio esigue, specialmente se vinciamo la partita, e la progressione è molto lenta; anche se si risolve giocando tanto. L’altro elemento è un’incognita. Non è ancora chiaro come Treyarch intenda affrontare il post lancio per quanto riguarda Blackout, e se ci saranno altre mappe o aggiornamenti di quello che già conosciamo per mantenerlo in vita. In questo caso, per porre l’esempio di Epic Games, quello sarebbe l’esempio di come si fanno le cose, osservando Fortnite e la loro gestione. Se lo studio di Activision seguirà quella strada, abbiamo una vera bomba e un gioco estremamente longevo.

Uomo contro Uomo – Multiplayer competitivo

Anche il modo multiplayer tradizionale ha una grande forza quest’anno. Treyarch ha fatto tesoro delle cose che sono piaciute e quelle che sono piaciute meno in Black Ops 3, di conseguenza ora non abbiamo jetpack e non possiamo correre sulle pareti, ma tornano gli specialisti (alcuni veterani, altri nuovi), tra le altre cose. Quel puntino in più che ci ha convinti in quest’aspetto è che non pare che i responsabili abbiano fatto un elenco per dire “questo piace, dentro; questo non piace, fuori”, ma che si siano anche scervellati per portare diverse novità di grande valore per questa modalità.

Call of Duty Black Ops 4

Una delle più in vista è che adesso abbiamo 150 punti vita (anziché 100) mantenendo i danni praticamente uguali a quelli degli scorsi capitoli, quindi il time to kill, vale a dire, il tempo e lo sforzo necessari a uccidere un nemico, è più lungo che mai. Questo pare aver generato una certa controversia tra i professionisti degli eSports, ma se chiedi la nostra opinione, diremo che l’opportunità di reagire al fuoco nemico e che tutti gli scontri generino una certa tensione sembra divertente e azzeccato. Un tanto più strategico e meno frenetico per l’esperienza giocabile. Ancor più se teniamo conto che fucili, cecchini e certe armi da specialisti possono sempre ucciderci in un colpo solo. Come sempre.

La recuperazione della saluta del nostro soldato, d’altra parte, non avviene più in modo automatico (lo fa solo nella modalità zombie) ma devi attivarla manualmente con un’abilità. Vale a dire, curarsi o ricaricare l’arma è una decisione tattica che devi prendere in base alla situazione. Molto meno generose sono le abilità proprie di ogni specialista: la prima è un attrezzo con raffreddamento moderato, ma abbastanza restrittiva da farci pensare bene a quando usarla, l’altra è una definitiva che generalmente useremo una o due volte per partita, se ci va bene. Sembra che Treyarch voglia che gli specialisti influiscano e squilibrino le partite, ma senza portarli ad essere un fattore che distrugga il curato equilibrio del gioco.

Infatti, e come avviso a chi giocherà senza aver giocato i capitoli precedenti, l’idea è che questo gioco non è Overwatch: siamo ancora praticamente uguali ai nostri avversari durante la partita e useremo personaggi delle stesse dimensioni, velocità, armi e possibilità. L’unica differenza è che occasionalmente useremo abilità e strumenti che danno un po’ di diversità alla proposta e che propongono diversi stili di gioco. Così abbiamo specialisti in trappole, un tank o qualcuno che affronta l’azione faccia a faccia, per esempio. In questo modo, insistiamo, non hai bisogno di usare queste abilità per vincere, ma avrai maggiori possibilità di farlo se ti decidi a dominarle.

Call of Duty Black Ops 4

Un altro cambiamento che ci ha colpito è l’incorporazione del sistema Guns Still Up, una piccola revisione generale della giocabilità che compensa la mancanza del doppio salto e la corsa sulle pareti con la possibilità di poter sparare praticamente in ogni situazione. Correndo, scivolando, tirando una granata, attivare una serie di punti o persino rimanere intrappolati in una trappola non saranno un impedimento al continuare a sparare, quindi ti staccherai dall’azione solamente per curarti o ricaricare. È fantastico, ed è un altro elemento di quelli che possiamo etichettare come di facile comprensione ma difficile da controllare che arricchiscono i giochi di questa tipologia.

L’azione in questa modalità si sviluppa in lungo e in largo su 14 mappe in totale nel gioco, senza contare quelle che saranno introdotte con il Season pass di Call of Duty Black Ops 4. Alcuni totalmente nuovi, e altri versioni rivisitate di mappe classiche. Si dividono in un numero ridotto di elenchi, quindi tutte le modalità di duello in squadra appaiono condensati in una categoria, ad esempio. L’idea è che nessun elenco sia particolarmente vuoto pensando a lungo termine e, in questo modo, che ci sia sempre un po’ di varietà tra cui scegliere. Anche se il gioco permette di tornare agli elenchi estremi, se lo vogliamo, o di scegliere la modalità manualmente se lo preferiamo.

Proprio come in alcuni degli scorsi capitoli della serie CoD, nel multiplayer di Call of Duty Black Ops 4 accumuliamo punti esperienza giocando partite e saliamo di livello. Nel processo sbloccheremo nuove classi prefabbricate, oltre ad armi basiche per personalizzare i nostri equipaggiamenti. Una volta giunti al livello 55, possiamo ricominciare il nostro progresso in un ciclo di Prestigio per ottenere nuove ricompense cosmetiche che premiano la nostra dedizione. In BO4 ritornano le schede Prestigio, una caratteristica molto popolare di alcuni capitoli precedenti che permettono di sbloccare permanentemente qualsiasi pezzo ci piaccia per il prossimo ciclo di Prestigio.

Treyarch prova a tenerci incollati allo schermo anche con l’introduzione dei capolavori. Diversamente da quanto suggerisce il nome, sono armi con un comportamento identico a quello della versione standard, ma con design unici e speciali. Possono esse sbloccate solamente con lunghe sessioni di sfida e sono un vero simbolo di maestria da mostrare ad amici e avversare. Alla fine, l’idea è offrire ragioni per ritornare, e questo funziona discretamente.

Una storia da raccontare – Zombie e Specialisti

Eliminata del tutto da Call of Duty Black Ops IIII la possibilità di una campagna singola nel senso tradizionale, la parte narrativa resta vincolata a due precise parti del gioco. Da una parte gli zombie, e dall’altra la Caserma degli Specialisti. Una parte è degna di nota, l’altra accettabile.

Cominciamo dal positivo, che è IX, Traversata Infernale e Il Sangue dei Dannati, le tre modalità zombie. Due di queste completamente nuove, la terza invece omaggia una delle più amate dai fan, uno dei capitoli di combattimento contro i non morti di Black Ops 2. La parte migliore, come sempre in questi casi, è non raccontare niente di ciò che ci spetta. Lasciare le sorprese da scoprire a chi giocherà.

Call of Duty Black Ops 4

Ciò che però possiamo dire è che, per quanto riguarda le ambientazioni, sono tremendamente differenti tra loro. Le armi sono molto simili e i nemici sono identici, aspetto a parte, quindi il grado di sfida è identico in ogni modalità. Ma, come sapranno bene i veterani di questa modalità, le fondamenta della modalità zombie stanno nello scoprire segreti, risolvere rompicapi e cercare di risolvere i misteri nascosti in ogni scenario. Ci sono puzzle più o meno semplici, che si complicano man mano che l’avventura prosegue, e c’è sempre la sensazione di angoscia ed urgenza che rappresenta la minaccia costante delle creature che arriveranno ogni volta in ondate più numerose.

La parte geniale sta nel buon uso che Treyarch ha fatto delle lamentele degli utenti per quanto riguarda i tempi. Ci sono giocatori che trovano perfetto il tempo delle partite con zombie, ma ci sono alcuni che sostengono che si può migliorare il ritmo o cambiare determinate cose. Per accontentare tutti troviamo un’infinità di opzioni che coinvolgono la frequenza, il tipo di sfida che rappresentano gli zombie o la possibilità di recare danni in modi diversi. Tutto questo, insieme alla nuova modalità aggiunta, che accompagna la modalità classica e offre un’azione più intensa e veloce, garantiscono ore e ore di divertimento.

Proprio per allungare la vita del gioco e apportare un po’ di background alle figure dei protagonisti della modalità competitiva arriva il Quartier Generale di Specialisti, un luogo in cui possiamo trovare tutto ciò che vogliamo sapere su questi personaggi. Dalle loro storie, narrate attraverso brevi ma spettacolari cinematiche per i 10 personaggi, a tutorial per imparare a controllare le loro diverse abilità. C’è, inoltre, una scaramuccia contro l’IA per ognuno di loro, in un’aggiunta che può occupare 30 o 40 minuti per personaggio.

Call of Duty Black Ops 4

Come opzione per imparare non è male, ma vale solamente per imparare la base delle meccaniche di gioco, dato che metterle in pratica contro bot non è esattamente la stessa cosa che affrontare persone reali. L’intelligenza artificiale della serie Call of Duty non sono male nelle mappe della campagna con percorsi ben definiti e compiti ben precisi, ma nelle mappe classiche di Treyarch (con il solito design a corridoi con arena centrale) sono costretti ad essere versatili, e lì non riescono ad essere efficienti. Una semplice distrazione se un giorno volete una sfida meno impegnativa.

La Guerra di Treyarch – Grafica e Sonoro

Il vero cavallo di battaglia della serie Call of Duty negli ultimi tempi riguarda il suo comparto grafico, anni fa di punta nei primi capitoli della serie, e seriamente arretrato nel 2018. È vero che alcune parti, ad esempio gli zombie, sono molto curate, molto più appariscenti rispetto alla modalità Blackout o la parte competitiva. Questi ultimi con carichi poligonali e dettagli delle texture poveri. Blackout però si salva con la profondità del FOV. Quindi, se sei alla ricerca di una grafica da urlo, questo non è il gioco che fa per te. E ormai da tempo la serie non spicca in questo ambito.

Call of Duty Black Ops 4

Ma ci sono anche dei punti positivi in questo comparto. Da una parte, molti criticavano le capacità del motore grafico della IP, veterano ma tremendamente modificato, per muovere un multiplayer con fino a 100 persone contemporaneamente. Ebbene, non solo ci riesce, ma lo fa anche con una grande fluidità su PC, Xbox One X e PS4 Pro con gli ormai soliti 60fps, inoltre, incorporando la sempre straordinaria possibilità di contare su una co-op locale con schermo condiviso sia nelle modalità off-line che online. Nei modelli standard di PS4 e Xbox One abbiamo visto alcuni problemi, come ad esempio un caricamento in ritardo di alcune texture in alcuni momenti come, ad esempio, l’inizio delle partite Blackout o persino alcune oscillazioni nel framerate.

La versione di CoD: Black ops 4 arriva firmata non solo da Treyarch ma anche da Beenox, una sussidiaria di Activision che si è occupata di garantire un port corretto per i PC, questa volta in esclusiva per la piattaforma Battle.net di Blizzard. Il risultato, a nostro parere, difficilmente poteva essere migliore. Non solo il “gunplay” è stato adattato con grande successo su questa versione, ma contiamo anche su una revisione dell’interfaccia utente e abbondanti opzioni di configurazione che coinvolgono grafica, controlli e diverse altre possibilità.

Restano nel ricordo quegli anni in cui gli utenti dovevano lottare per avere una barra per il controllo del FOV: per la prima volta nella serie ci sentiamo come a casa modificando ogni parametro. Per esempio, non contiamo su un pulsante per importare le ombre su “Basso, Medio, Alto” e basta, ma abbiamo un comparto completo in cui modificare la “qualità delle ombre, ombre dinamiche, ombre di effetti speciali, ombre delle armi, qualità dell’illuminazione globale”, separatamente e con molteplici opzioni. E vale per tutti gli altri comparti.

Call of Duty Black Ops 4

Insistiamo, le possibilità vanno molto oltre la grafica, quindi possiamo configurare singolarmente il comportamento di ogni granata e attrezzo, il mapping della tastiera e il puntamento, sensibilità, accelerazione e altri parametri del mouse, a mano o spostando una barra. Il port offre un sacco di possibilità, ma se cerchi solamente uno sguardo superficiale, ti diciamo che ha una risoluzione massima a 4K, HDR, framerate sbloccato (con un massimo di 300 fps) e supporto per monitor con formati 16:10, 16:9 e gli ultrawide 21:9 e 32:9.

Per quanto riguarda il sonoro. Le conclusioni sono simili a quelle degli altri capitoli della serie CoD, anche se con alcune migliorie. La musica perde importanza essendo limitata praticamente ai soli menu e modalità zombie, anche se le musiche sono buone senza arrivare a diventare iconiche come in qualche capitolo del passato. Gli effetti sonori si mostrano abbastanza migliorati, ben riusciti per offrire il miglior accompagnamento alle ambientazioni. Il gioco inoltre arriva doppiato in italiano, che è sempre un punto a favore.

Conclusione

Era facile attaccare il nuovo CoD per aver sacrificato la modalità Storia, ma abbiamo scoperto che c’è una grande giocabilità e tanta qualità al suo interno. Si, non c’è più una modalità storia, ma in meno di due giorni è facile che la modalità Blackout ti catturi in lunghe sessioni di gioco. Se ti interessano solo le esperienze individuali, questo non è il gioco che fa per te, ma se sei un fan dei multiplayer frenetici non troverai molti giochi migliori di Call of Duty: Black Ops 4.

Call of Duty: Black Ops 4

64,99 €
9.1

Grafica

8.5/10

Gameplay

9.0/10

Novità

9.0/10

Sonoro

9.0/10

Longevità

10.0/10

Pro

  • Blackout, a nostro parere il miglior Battle Royale ad oggi.
  • Piccoli cambiamenti nel multiplayer migliorano di molto la formula.
  • Giocabilità e sparatorie incredibili. Senza jetpack o acrobazie folli.
  • Le tre modalità zombie sono fantastiche.
  • Un gioco estremamente solido.

Contro

  • La serie ha bisogno di un rinnovamento grafico.
  • Manca un po' d'innovazione. Mancano idee nuove.
  • La modalità Storia in ogni caso manca.
  • Uno dei pochi FPS che mantiene i Season Pass.
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