HomeNotizieSecondo quanto riferito, Microsoft avrebbe speso 600.000 dollari per inserire Cooking Simulator...

Secondo quanto riferito, Microsoft avrebbe speso 600.000 dollari per inserire Cooking Simulator in Xbox Games Pass

Sembra che Microsoft abbia concluso un accordo per ottenere il simulatore di cucina indie su Xbox Games Pass.

Un documento depositato dallo sviluppatore polacco Big Cheese Studio (tradotto da Twisted Voxel) rivela di aver ricevuto 600.000 dollari da Microsoft, grazie ai quali il gioco è entrato a far parte del servizio di abbonamento di Xbox.

GamingPark Newscast: Cosa significa l’acquisizione del Signore degli Anelli da parte di Embracer per i giochi della Terra di Mezzo?

Questo si è rivelato un ottimo affare per lo studio polacco, dato che il denaro ricevuto da Microsoft equivaleva al 22% dell’intero fatturato della società durante l’anno fiscale precedente.

Cooking Simulator è stato originariamente pubblicato nel 2019 per PC, per poi arrivare negli anni successivi su Nintendo Switch, PlayStation 4, Xbox One e dispositivi mobili.

Come prevedibile, la popolarità del gioco su Steam è diminuita dopo il suo rilascio. Al momento in cui scriviamo, e secondo SteamDB, ci sono 216 giocatori che si fanno strada attraverso la “cucina altamente rifinita e realistica” di Cooking Simulator.

Nel frattempo, il picco di giocatori nelle ultime 24 ore si è fermato a 232, un calo notevole rispetto a tre anni fa, quando aveva raggiunto il picco di 3500.

Statistiche di Cooking Simulator via Steam DB.

Ma queste cifre si riferiscono solo a Steam: lo sviluppatore ha dichiarato di aver venduto oltre 700.000 copie del gioco base dal suo rilascio e altre 400.000 con vari add-on.

Ciononostante, sembra una cifra considerevole quella che Xbox ha speso per aggiungere un titolo più vecchio a Game Pass. E viene da chiedersi quanto Microsoft spenda per inserire altri giochi più prolifici nel suo abbonamento.

GamingPark ha contattato Microsoft per un commento.

Read More

RELATED ARTICLES

Commenta!

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.