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Perception – Recensione (PC/PS4/Xbox One)

Perception è un’interessante gioco horror in cui ci caliamo nei panni di una ragazza non vedente. Interessante sotto molti punti di vista.

La semplice idea di perdere la vista terrorizza l’essere umano. Quell’oscurità forzata dall’assenza della vista è in grado di causare incubi su chiunque. Anche se non è imprescindibile per la vita, perdere la vista vuol dire perdere uno dei pezzi fondamentali dell’essere umano.

Perception

The Deep End Games, studio fondato da diversi membri di grandi sviluppatori che hanno preso parte a progetti come Bioshock o Dead Space, ha iniziato una campagna di crowdfunding su Kickstarter per produrre il loro nuovo progetto, il progetto di cui parliamo oggi, Perception.

Questa proposta, disponibile su PC, PlayStation 4 e Xbox One, basa la propria giocabilità sull’assenza della vista della protagonista, Cassie, una giovane che si trova coinvolta nella visita in una casa buia lontana da casa sua perché sente di doverlo fare.

Perception

Questo è il classico argomento che ruota intorno a una premonizione, a una conoscenza proveniente dai sogni che dai primi momenti sai che non finirà in niente di buono.

In quel senso, ciò che propone Perception è una storia horror che non esce dagli schemi e presenta diversi cliché.

Arriviamo in questa casa abbandonata e lo facciamo ricevendo le prime nozioni sulla nostra protagonista cieca: dobbiamo usare il suo bastone per colpire gli elementi dello scenari e ambientarci in base al suono. Cassie non vede dagli occhi, vede con l’udito, e ciò che il giocatore vedrà a schermo è uno scenario buio disegnato in base alle tonalità delle diverse onde sonore.

Perception

Questo è ciò che viene definito eco localizzazione, cale a dire, la capacità di interpretare forme e ambienti in base ai suoni che vengono emessi, come fanno delfini e pipistrelli. I colpi del nostro bastone generano onde sonore che disegnano lo scenario.

Tutto ciò che vediamo man mano che avanziamo è un buio parziale. Diamo un colpo che colpisce per terra e sentiamo come le onde disegnano quel piccolo ambiente nello scenario.

Se nello sfondo dovesse ad esempio suonare un grammofono, percepiremo anche la sua esistenza. Il colpo fa rumore e ci concede quella particolare abilità di vedere ciò che ci circonda, ma avverte anche il pericolo che è in agguato, la denominata Presenza. Questo essere, ispirato al mito di Mothman nato negli anni 60 negli Stati Uniti, capirà la nostra posizione se facciamo più rumore del dovuto colpendo o correndo.

Perception

La meccanica del suono per vedere e per evitare di essere scoperti e uccisi è interessante se teniamo conto che non tutti gli oggetti hanno lo stesso suono: non avremo lo stesso feedback se colpiamo una caldaia o un tappeto. Da qui in poi, la nostra missione è esplorare la casa passando da quattro diverse epoche per scoprire perché è maledetta, chi c’è dietro a questi avvenimenti e cos’ha a che vedere Cassie in tutto questo.

L’esplorazione è in buona parte lineare ed è fatta in modo da non far perdere il giocatore e la storia principale si può completare in sole 4 ore. Avremo a nostra disposizione anche un sesto senso che ci indicherà la direzione da intraprendere.

Perception

Perception non è un videogioco difficile, è un gioco molto semplice quando si tratta di risolvere i piccoli puzzle. Nel processo potremo contare su strumenti interessanti come le app del nostro cellulare, che permetteranno di leggere documenti o contattare a distanza pe rinviare una foto e che ci spieghino cosa ci troviamo davanti. Sono due aggiunto originali, ma che hanno senso solo in alcuni precisi momenti dell’avventura, e questo toglie punti all’esperienza. Non possiamo usare il telefono liberamente per esplorare la casa.

Perception

Nonostante sia un gioco lineare, con una trama piena di cliché e una struttura giocabile semplice, senza complicazioni e adatta a tutti, anche per quelli che non hanno mai giocato un gioco del genere, Perception ha alcuni aspetto degni di rispetto come la scommessa sull’horror in prima persona, ma purtroppo non riescono a convincere pienamente, e non riescono a piazzarsi nell’elenco dei giochi maggiormente consigliati del genere, ed è un peccato perché ha una meccanica di gioco diversa, ma purtroppo non ben accompagnata.

Conclusioni

Esistono giochi horror molto interessanti lanciati in questo 2017, come Resident Evil 7 o Outlast II, titoli che seguendo il proprio stile sono riusciti a convincere i fan del genere. Perception è una proposta interessante per la sua giocabilità innovativa e la sua messa in scena, ma risulta a volte troppo ovvio in ambiti importanti come la narrativa. È un gioco horror che al primo impatto ispira una fiducia che si perde man mano che passano le poche ore che dura la storia.

Recensione realizzata con un codice gentilmente fornito da Evolve PR

 

Perception

6.8

Giocabilità

7.0/10

Grafica

7.0/10

Sonoro

7.0/10

Divertimento

6.0/10

Pro

  • Meccaniche originali

Contro

  • Pieno di cliché
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