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Destiny 2, spiegata l’assenza di server dedicati

Bungie, tramite il proprio blog ufficiale, ha voluto offrire alcune spiegazioni riguardo l’assenza di questo tipo di server nel prossimo Destiny 2.

Destiny 2 farà uso di server ibridi, come il primo capitolo

Tra poco più di tre mesi, più precisamente il prossimo 8 settembre, gli utenti di PlayStation 4 e Xbox One (PC più avanti) avranno modo di imbarcarsi in una nuova avventura spaziale grazie al lancio di Destiny 2.

Destiny 2

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In questo capitolo, sequel diretto del primo Destiny, i Guardiani affronteranno nuove sfide, sia nella modalità storia che nelle diverse modalità competitive che offre il videogioco Bungie.

Ciò che non offrirà Destiny 2 saranno server dedicati in nessuna delle versione in uscita, e la comunità non pare aver gradito questa mossa a giudicare dalle numerose critiche online. Bungie, ultimamente in vena di spiegazioni, ha voluto offrire alcune spiegazioni riguardo l’assenza di questo tipo di server in Destiny 2 e il fatto di aver puntato su una specie di peer-to-peer ibrido. A parlarne è stato Matt Segur, ingegnere coordinatore.

Cominciando dall’assenza di server dedicati in Destiny 2, Segur ha commentato così: “Ogni attività di Destiny 2 è allocata in uno dei nostri server. Questo vuol dire che non subirai un’altra migrazione durante un’incursione o un qualche momento importante. Diversamente rispetto al primo Destiny, che invece era allocato sulle console dei giocatori. Per capire le basi di ciò che stiamo costruendo, dai un’occhiata a questa presentazione di Destiny 1 da GDC. Proprio come si afferma in questa conversazione, in Destiny 2 sia la missione che la fisica del gioco risiederà sui nostri server”. Nonostante questa assenza, Bungie promette che l’esperienza di gioco sarà ottima e che stanno realizzando molte prove.

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Dato che Destiny 2 non usa server dedicati, esattamente cosa usa? Stando alle parole di Matt Segur, si fa uso di un modello ibrido, vale a dire, un misto tra server/client e peer-to-peer: “Destiny 2 fa uso di un modelli ibrido tra server/client e peer-to-peer, proprio come Destiny 1. Il server pensa all’elaborazione del gioco, e ogni giocatore pensa all’elaborazione dei movimenti. Questo permette ai giocatori di sentire l’immediatezza dei movimenti, gli spari e le teste che scoppiano, indipendentemente dalla loro ubicazione o quella dei propri compagni di gioco”. Il modello è esattamente identico a quello visto nel primo capitolo della serie e Bungie afferma che non è per risparmiare soldi, ma perché credono sia il miglior modello per l’esperienza di gioco che vogliono trasmettere.

 Potete trovare ulteriori informazioni sul tema in questa FAQ creata da Bungie per risolvere ogni dubbio riguardo l’uso di server ibridi in Destiny 2. Parlano anche della versione PC e di come pensano di affrontare i problemi di sicurezza che potrebbero verificarsi con questa versione.

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