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Willem Dafoe: il ruolo all’interno è stato un “piacere”

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19 marzo 2023

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Willem Dafoe ha pensato che fosse un “piacere” interpretare un ruolo in gran parte silenzioso in “Inside”.

L’attore 67enne interpreta il ladro d’arte Nemo, che rimane intrappolato in un attico di New York quando una rapina va male, nel nuovo film e ha insistito sul fatto che non sembrava una “sfida” dover superare le emozioni del suo personaggio con le sue azioni e il linguaggio del corpo piuttosto che con il dialogo.

Ha detto a ComingSoon.net: “Non l’ho visto come un problema o una sfida, quello era il piacere. Quella era l’opportunità, a dirti la verità. Solo un modo diverso di fare le cose, non usare così tanto le parole, non rimbalzare su altre persone, rimbalzare su luoghi, cose, oggetti.”

Il film è stato girato in ordine cronologico e Willem ha insistito sul fatto che il processo di realizzazione del film fosse “il sogno di un attore”.

Ha detto: “È stata una performance molto orientata al compito. È lì che inizi, facendo le cose, e poi avrai un’esperienza, e con ogni scelta che fai, con ogni azione che fai, c’è una conseguenza e poi, la storia inizia ad emergere. Quindi, è stato un modo molto organico di lavorare. Abbiamo girato in ordine cronologico. Quindi, in realtà, era il sogno di un attore lavorare in questo modo”.

L’attore spera che il film sollevi importanti domande sul rapporto delle persone con la tecnologia e sugli aspetti più oscuri della ricchezza materiale.

Ha detto: “Questo ragazzo rimane intrappolato in questo posto ed è circondato da tutte le cose che apprezziamo come oggetti, come materiale, arte inestimabile, appartamento di lusso. Ma non gli serve. Ciò di cui ha bisogno sono cose umane di base. E vedere quelle cose che apprezziamo in un contesto, diventano prive di valore in un altro contesto, apre sempre tutti i tipi di domande su quale sia realmente il loro valore intrinseco.

“Ci mette in uno stato d’animo interrogativo su cose che diamo per scontate e ci porta a cose come domande, naturalmente, penso, come qual è il nostro rapporto con la tecnologia? Sappiamo che ci aiuta, ma qual è l’ombra Sappiamo che l’arte può essere bella, sappiamo che l’arte può diventare un oggetto di ricchezza, ma qual è il suo lato oscuro?

“Questo genere di cose emergono nel corso del film, non in modo didattico o, non in modo esplicito, ma quei temi, credo, sono in qualche modo intrecciati o, nemmeno intrecciati, sono presenti solo nel scenario, e penso che il pubblico ci porterà quello che vuole, e dialogherà con se stesso”.

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