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Disaster Report 4 Summer Memories – Recensione

Quasi 10 anni dopo la sua cancellazione torna Disaster Report, anche se con pochissime evoluzioni rispetto al gioco di due generazioni fa.

Disaster Report 4 Summer Memories

La storia dello sviluppo di Disaster Report 4 Summer Memories è disastrosa quasi quanto ciò che succede nella trama del gioco. Parliamo delle origini del gioco: era un gioco di Irem previsto per PlayStation 3 che inoltre sarebbe stato compatibile con due tecnologie all’epoca molto di moda, il 3D stereoscopico e i controlli con PS Move. Si trattava del prossimo titolo di una veterana saga che aveva fatto il proprio debutto su PlayStation 2 nel 2003, ma quando il lancio ormai era stato fissato per il 10 marzo 2011 – curiosamente un giorno prima del terribile terremoto e tsunami che colpì il Giappone – a febbraio ne è stato annunciato il ritardo fino alla primavera dello stesso anno. Logicamente, dopo i tragici avvenimenti in Giappone, sembrava davvero di cattivo gusto lanciare un’avventura che parlava di questo tipo di disastri, quindi il 14 marzo il gioco è stato cancellato quando ormai era praticamente finito.

Anni dopo il produttore del gioco, Kazuma Kujo (Uscito da Irem) fondò il proprio studio, Granzella, e annunciò l’intenzione di riprendere la serie, acquistando i diritti di Disaster Report nel 2014. Il quarto capitolo della serie è stato annunciato nel 2015 per PlayStation 4, ma ancora sarebbero dovuti passare molti anni fino al lancio del gioco, che è stato lanciato anche su Nintendo Switch e PC. E ora, finalmente è arrivato nei negozi.

Ganbatte!

Disaster Report 4 Summer Memories affronta una tematica che in molti paesi è una minaccia reale, non semplice finzione per videogiochi o cinema: il disastro che può provocare un terremoto di grandi dimensioni. E in Giappone, così come nella costa ovest dell’America, questo tipo di avvenimenti sono una minaccia concreta e difficile da prevedere. Disaster Report 4 ha un difficile compito: apparire credibile e avere realismo negli effetti che produrrebbe un terremoto in grado di far collassare una città, ma senza cadere nel drammatismo da due soldi né sulle eroicità degne di un attore di Hollywood. Per questo il nostro protagonista è un uomo qualunque, un personaggio modificabile in nome e aspetto, che potrebbe essere un impiegato qualsiasi.

Quando il pianeta inizia a tremare arriva la sensazione di vulnerabilità. Sono appena alcuni istanti che appaiono eterni. E quando finisce non finisce la tragedia. Abbiamo il panico della popolazione, i danni causati agli edifici e le infrastrutture, incendi, persone intrappolate e la paura di altre scosse di assestamento che potrebbero arrivare in qualsiasi momento. Disaster Report 4 Summer Memories non parla quindi della parte più spettacolare e viscerale, ma anche delle reazioni della gente di fronte a un disastro di questa portata. Ora, che questi fatti ci impressionino di più o di meno dipenderà dalla nostra sensibilità o esperienza. Ovviamente è orientato al pubblico giapponese, che è purtroppo abbastanza abituato a queste tematiche.

Per quanto riguarda la giocabilità, Disaster Report 4 Summer Memories è lontanissimo dal gioco di azione che più di uno potrebbe immaginare, infatti ha molti tratti di visual novel, in 3D e con un pizzico d’esplorazione, ma l’idea è simile, con abbondanza di decisioni morali. Quindi, alcuni superstiti ci racconteranno storie tristi, altri si dedicheranno a scattare foto senza curarsi di nulla, cercheranno di aiutare i feriti ecc, oppure cercheranno di rubare i nostri effetti personali. Ogni tanto ci verrà affidata una missione, semplice come ad esempio trovare alcuni giovani, quindi dovremo esplorare bene la zona ed entrare in edifici pericolanti. Ci sono piccole dosi di sopravvivenza e gestione per mantenere il nostro personaggio in salute, che sia mangiando o con bisogni di base, ma molto, molto leggero. Ogni tanto ci saranno anche alcune scosse di assestamento che ci costringeranno ad adottare una posizione più sicura, buttarci a terra per evitare di cadere, con i danni che questo comporterà.

Ancorato al passato

Il problema è che sulla carta tutto ciò che offre sembra più interessante di quanto non lo sia nella realtà. Il ritmo di gioco a volte pecca di lentezza, e anche se ha ben poco a che vedere ormai col progetto su PlayStation 3, Granzella non ha preso molto le distanze dalle produzioni AA di 10 anni fa. I tempi di caricamento dell’area, o quando si inizia un dialogo con una piccola sequenza cinematica, la passività della gente che che toglie immersione, animazioni un po’ rigide, controlli un po rudi e volti inespressivi fanno perdere punti all’ambientazione, ma bisogna ammettere che per il budget che intuiamo aver avuto la produzione si presenta bene, e le vibrazioni ad ogni scossa fanno tremare gli alberi o modificano un percorso che sembrava sicuro. Queste situazioni riescono ad aumentare la tensione, il che si traduce nel fatto che gli sviluppatori sono riusciti in alcuni dei loro intenti. Ma quando iniziamo a notare che i terremoti si attivano avanzando nella storia o realizzando alcune azioni, a volte un po’ assurde, ci scolleghiamo presto dall’ambientazione.

Le storie non sempre riescono ad andare a segno e molte risultano poco credibili. Gran parte delle decisioni vengono prese durante i dialoghi, e non giocando direttamente, il che è una soluzione di design che lo allontana da un’avventura e lo fa sembrare più, come dicevamo, una visual novel. Anche se le idee di base sono buone – dare maggior importanza ai cittadini che all’azione o disastro in sé – il livello comico dei dialoghi e la poca umanità di molti personaggi finisce col rovinare molti dei punti positivi, e realmente non ci sono molte differenze tra l’essere un personaggio con una morale ferrea o un vero stronzo. Anche accettando la nuova direzione che Granzella ha voluto dare alla serie, che può piacere di più o di meno, non sembra che raggiunga i propri scopi.

Visualmente la verione giocata, PlayStation 4, abbiamo trovato il gioco un po’ sempliciotta, con grossi problemi sui volti e le animazioni. Poco da dire sul comparto sonoro, con voci in giapponese, poca musica e pochi effetti sonori.

Conclusioni

Il divertimento è nei dettagli o nelle piccole storie delle vite anonime quando non c’è umorismo gratuito e innecessario. Ma ci sono momenti troppo piccoli dentro a un’avventura che prometteva molto di più, soprattutto dopo tanti anni di attesa. Si porta dietro molti aspetti negativi di un design di una o due generazioni indietro, come tutte queste problematiche nei controlli, nelle meccaniche – non sappiamo bene quando il personaggio può salire sopra un oggetto o no, e bisogna salirci in un punto preciso, ci sono cose che appena vengono usate una o due volte nel gioco, e le decisioni morali hanno uno scarsissimo impatto sulla trama.

Disaster Report 4 Summer Memories non è il gioco peggiore che abbiamo provato in tempi recenti, e a volte possiamo notare che Granzella sapeva cosa stava facendo, ma purtroppo è una delle delusioni più grandi degli ultimi anni per via del potenziale inespresso. Nell’insieme, purtroppo, dobbiamo collocarlo al di sotto dei suoi predecessori.

Recensione eseguita grazie a una copia del gioco per PlayStation 4 offerta da Koch Media.

Disaster Report 4 Summer Memories

60,98€
6

Grafica

5.5/10

Sonoro

6.5/10

Giocabilità

6.0/10

Divertimento

6.0/10

Pro

  • Alcune situazioni realistiche.
  • La tensione durante le scosse.
  • Un gioco originale nel mercato odierno.

Contro

  • Tono drammatico inconsistente.
  • Design arretrato con difetti di 10 anni fa.
  • Gli elementi survival sono quasi nulli.
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