HomeNotizieCall of Duty Black Ops III – Recensione (PC, PS4, One)

Call of Duty Black Ops III – Recensione (PC, PS4, One)

Treyarch ci regala uno dei Call of Duty più completi della saga con questo Call of Duty Black Ops III, con una quantità di contenuti che dureranno settimane.

Treyarch ha avuto tre anni di tempo per sviluppare Call of Duty Black Ops III grazie all’ingresso di Sledgehammer nel cerchio degli studi di Activision, un periodo più lungo che mai che si traduce in un videogioco realmente completo. Sia nella modalità storia, che nelle modalità zombie e multigiocatore di questo nuovo capitolo di Call of Duty, è tutto molto curato e pieno di dettagli da esplorare, ma mostrano anche l’inquietudine per evolversi di una marchio che non vuole essere conformista, perché quando lo fa, come con Ghosts, si nota.

Call Of Duty Black Ops 3

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Il Call of Duty più completo finora

Treyarch è tornata, ed è una grande notizia per i fan della saga Call of Duty. Un tempo all’ombra di Infinity Ward, i californiani sono riusciti a creare uno stile proprio ed un’identità all’interno del franchise, essendo i padri della modalità zombie a ondate, oltre ad aver messo il proprio timbro su alcune delle mappe più apprezzati della serie finora. Advanced Warfare, il capitolo del 2014, è stato una rottura quasi totale con i canoni di call of Duty per introdurre una mobilità molto ambiziosa (forse troppo) che non ha accontentato i giocatori. Treyarch ha analizzato i punti di forza di questa nuova giocabilità con gli esoscheletri ed è riuscita ad adattarla al suo Call of Duty Black Ops III: salti più corti, per non perdere l’essenza di sempre, ma nuovi movimenti che senza dubbio cambieranno il modo in cui giochiamo.

Il contesto che circonda questa terza parte ci porta alla seconda metà del secolo XXI, con un’umanità che ha abbracciato gli umani aumentati, soprattutto per quanto riguarda i soldati. A causa della proliferazione delle intelligenze artificiali, la fanteria umana è rimasta presto in secondo piano rispetto ai resistenti robot da combattimento, i soldati si sono quindi trovati costretti a passare dalla sala operatoria per diventare macchine da guerra migliori, con aumenti sia all’interno che all’esterno. Grazie alle nuove tecnologie e alle connessioni neuronali, i plotoni di soldati sono nuovamente un pezzo fondamentale nei conflitti, proprio nel momento in cui le nazioni del mondo si dividono nuovamente in due blocchi, dando luogo a una seconda Guerra Fredda.

Un futuro di soldati aumentati

Cominciando a parlare della modalità Campagna, uno dei tre pilastri di questo nuovo capitolo, commentiamo che Call of Duty Black Ops III ci offre la più lunga fino ad ora nella saga Call of Duty, la sua principale novità è che i nemici controllati da script hanno ceduto il passo a bot che fanno uso di un’IA Dinamica: ora i combattimenti sono meno prevedibili. Senza svelare nulla della trama che ci troveremo davanti, diciamo che in linea generale ci è parsa un po’ complicata rispetto a quanto sarebbe necessario in un gioco d’azione; si usano troppe cinematiche e conversazioni che in un certo senso frenano la frenesia del gioco. Lo sviluppo della trama è promettente all’inizio, ma comincia a decadere con il passare delle missioni e diventa abbastanza ripetitiva, soprattutto probabilmente per una durata eccessiva, a nostro parere.

Il suo principale punto di forza d’altra parte è la sua rigiocabilità e i diversi modi in cui la possiamo affrontae, che sia in solitario o con altri tre giocatori grazie alla modalità cooperativa. La sua rigiocabilità si basa fondamentalmente sulla raccolta di diversi collezionabili che troveremo sparsi nei vari livelli, la modalità Incubo, che si sblocca dopo aver finito la campagna e, soprattutto, la personalizzazione della nostra esperienza grazie ai tre ability tree che possiamo sviluppare.

Questi tre rami, Caos, Controllo e Marziale, ci permettono di sviluppare il nostro personaggio focalizzando i diversi aspetti della battaglia del futuro; specializzarsi a manipolare i robot e droni che ci troveremo davanti, creare confusione nei sistemi nemici o diventare una macchina da guerra devastante. Sono disponibili solamente nella modalità campagna, e realmente apportano un po’ di varietà di soluzioni per sconfiggere gli avversari oltre al semplice puntare e sparare; i nemici sono tosi, quindi questo aiuto extra non è niente male. Queste nuove abilità si combinano coi nuovi movimenti del nostro jet pack, di cui parleremo più avanti.

Call of Duty Black ops III

Il centro nevralgico della modalità campagna saranno i nuovi bunker (che possono essere personalizzati), basi dove ci possiamo muovere, personalizzare a nostro piacimento e che serviranno da sala d’attesa per accedere alle missioni, sia da soli che con amici, che potranno anch’essi accedervi. Da qui per esempio possiamo accedere ad un terminale che ci aprirà le porte su un divertente mini gioco a ondate (“Dead Ops Arcade”), personalizzare i nostri arsenali, migliorare le nostre abilità o sbloccare nuovi contenuti con l’esperienza che guadagneremo nelle missioni. È un piccolo grande dettaglio che mostra la cura che Treyarch ha messo su questo nuovo capitolo (oltre a rendere evidente che il tempo di sviluppo così grande era necessario).

D’altra parte, abbiamo riscontrato un design dei livelli molto più aperto rispetto al solito, con diverse strade da cui affrontare il nemico e specialmente pensato per la modalità cooperativa, che possiamo giocare con altri 3 amici. Anche se è una novità grata, abbiamo riscontrato che la narrativa non è stata implementata molto bene alla presenza di vari giocatori, e il risultato non è buono quanto avremmo voluto.

Un multigiocatore tra i migliori dei due mondi

Finalmente arriviamo al multi giocatore di Call of Duty Black Ops III, senza dubbio la punta di diamante (modalità zombie permettendo) e dove Treyarch ha davvero dato il meglio di sé. La prima cosa che notiamo è una giocabilità totalmente ridisegnata per quanto riguarda i movimenti. Non è Black Ops II, ma nemmeno Advanced Warfare; siamo a metà strada tra lo stile tradizionale di correre e sparare di Call of Duty, ma con una nuova varietà di mosse spettacolari che fanno la differenza.

Call of Duty Black ops III

Ora abbiamo un jet-pack con un limite di potenza (meno esagerato rispetto ad Advanced Warfare) che si autoricarica e che dobbiamo imparare ad amministrare. Con lui possiamo fare i doppi salti e arrivare in zone alte come finestre, ma potremo anche correre sulle pareti per un tempo limitato e scivolare per terra facilmente per affrontare giri ad alta velocità; nel HUD abbiamo la barra che ci indica lo stato di carica del jet-pack.

La cosa certa è che le nuove mosse influenzeranno il nostro modo di muoverci nelle mappe, che ovviamente sono pieni di piattaforme che ci permettono di ottenere il massimo da questi nuovi strumenti. Sparare in piena corsa su una parete sarà una vera sfida, ma il dominio su queste abilità segnerà il nostro destino nel multi giocatore. Si è riusciti ad ottenere un bilanciamento molto interessante che sicuramente accontenterà tutti coloro che hanno avuto l’impressione che Advanced Warfare non faceva al caso loro.

Un’altra novità importante in Call of Duty Black Ops III è l’introduzione di fino a 9 specialisti, che semplicemente sono personaggi giocabili che possono contare su due abilità speciali che potremmo usare nelle partite man mano che otterremo punti. Dal poter attaccare i nemici con una shock elettromagnetico a farli esplodere con frecce esplosive, le possibilità sono tante, anche se inizialmente potremmo contare solo su quattro di loro (gli altri devono essere sbloccati).

Il multi giocatore è pieno di incentivi per non smettere di giocare: bisognerà salire di livello (sarà più difficile che mai) per sbloccare gli specialisti, ma anche per poter accedere ad armi migliori e agli accessori che faranno la differenza, tra questi vestiti tattici per i personaggi. In questo senso, il sistema di personalizzazione funziona piuttosto bene, con un massimo di 10 slot che bisognerà riempire con armi, accessori, secondarie, equipaggiamento tatti e altri vantaggi; come sempre sarà tutto abbastanza giusto in modo da rendere difficile la scelta tra una configurazione o l’altra.

Call of Duty Black ops III

Personalizzazione estrema

Ci è molto piaciuta la “democratizzazione” della personalizzazione in Call of Duty. Questa volta avremo a nostra disposizione un’officina di tinture piuttosto completa dove possiamo creare design per le nostre armi e condividerle con la comunità. D’altra parte, i vestiti tattici e altre vesti possono essere ottenute completando sfide all’interno del gioco, per cui la sensazione che lascia il gioco in questo caso è più amichevole con il giocatore, non costringendolo sempre a passare dalla cassa.

Le 12 mappe per il momento disponibili hanno ben inciso il timbro di Treyarch. Sono molto ben disegnate, con una zona centrale e diversi corridoi verso i lati e con dimensioni non troppo grandi che incentivano i combattimenti faccia a faccia. Oltre a potenziarci con le nuove abilità e le diverse altezze, troveremo anche negli scenari zone dove è possibile nuotare per deviare e sorprendere i nemici. Per quanto riguarda le modalità, poche sorprese; non ci sono grandi novità in questo senso, hanno scommesso sull’essere conservatori con ciò che ha funzionato negli ultimi anni. Le poche sorprese sono forse l’unico punto negativo che possiamo riscontrare nel multi giocatore.

E ora arriviamo all’altra punta di diamante quando si parla di Treyarch, la modalità Zombie: la tradizionale variante di Call of Duty a ondate. Fin da World at War, lo studio è riuscito a consolidare un’idea tanto folle nella sua concezione, ma con un’influenza capitale nella saga Call of Duty e con orde di fan alle spalle. Questa volta Call of Duty Black Ops III include la mappa Shadows of Evil (Oltre ad una mappa extra quelli che hanno prenotato il Season Pass), ambientato negli anni 40 e con quattro nuovi protagonisti. Un pugile baro, un poliziotto dalla dubbia moralità, una ballerina che farebbe di tutto per la fama e un mago carente di talento saranno immersi nell’enorme Mog City, piena zeppa di zombie e nuove e strane creature create per l’occasione. La narrativa non è una semplice scusa per metterci a correre davanti agli zombie; è veramente curata, con un tocco di cinema noir molto convincente.

Call of Duty Black ops III

Gli zombie più ispirati

Shadows of Evil gode di una spettacolare ambientazione e di una mappa enorme da esplorare mentre scappiamo da orde di zombie nemici il cui unico desiderio è quello di riportarci al punto di partenza (perché, come saprete tutti, se uccidono tutti si ricomincia da capo). La difficoltà è sempre leggendaria e ci costringe ad imparare in ogni partita, trovando nuove strade e trucchi per riuscire a sconfiggere il nemico. La novità è che questa volta possiamo diventare momentaneamente un mostro coi tentacoli per scoprire alcuni segreti e aprire nuove zone per non rimanere intrappolati, oltre a poter usare macchine da chewing gum che ci daranno alcuni vantaggi molto importanti in battaglia.

Oltre alle modalità campagna, multi giocatore e zombie, Call of Duty Black Ops III può contare anche su altre incorporazioni molto interessanti, come la modalità Via Libera, dove ci sfidano ad affrontare in modalità time attack vari livelli per arrivare a dominare il nuovo sistema di movimenti. Troviamo anche il ritorno della modlaità Cinema, che sicuramente coloro che amano registrare le loro migliori partite e condividere col mondo apprezzeranno come si merita.

Per quanto riguarda il comparto tecnico, Call of Duty Black Ops III non sorprende con un comparto visivo da togliersi il cappello; semplicemente soddisfa la nuova generazione senza troppe pretese (a un livello simile ad Advanced Warfare), riciclando un motore che sta dando segni di fine ciclo, ma possiamo dire che spicca la stabilità delle immagini. Come d’abitudine per la serie, Call of Duty Black Ops III si muove a 60 fps solidi, un framerate a prova di bomba che, soprattutto nel multiplayer, è imprescindibile. Abbiamo recensito la versione per PlayStation 4, che pare essere un gradino più in alto rispetto a quella per Xbox One per quanto riguarda la nitidezza, e la cosa evidente è che sulla console Sony la connessione alle partite funziona davvero bene, senza alcun tipo di lag; non abbiamo nessuna lamentela durante le prime ore dopo il lancio. Per quanto riguarda la versione PC, sono stati riscontrati diversi problemi di ottimizzazione e di stabilità al momento del lancio, oltre ad una serie di requisiti tecnici un tantino esagerati.

Per il comparto sonoro, la colonna sonora di Jack Wall è sembrata più che adatta, accompagnando piuttosto bene questa super produzione. Gli effetti sonori sono impressionanti, sia le raffiche delle armi, che in linea generale hanno una propria personalità, le esplosioni, gli attacchi aerei o il suono dei nuovi jet-pack, avendo comunque luogo per alcuni cenni simpatici, come gli effetti quando saliamo di livello.

Treyarch è ancora un valore sicuro

Call of Duty Black Ops III non è perfetto: la sua modalità campagna va un po’ a scemare e il cooperativo poteva essere molto meglio di coì, ma il bilancio generale è di un ottimo videogioco, con una grande quantità di contenuti che lascia in panne altri titoli della serie e con un livello di personalizzazione molto profondo e attraente. La nostra opinione sul multi giocatore, che sarà probabilmente la modalità maggiormente giocata, è che hanno ottenuto un bilanciamento perfetto tra innovazione e tradizione, con mappe divertenti e realmente ben disegnate, ma le faville di Treyarch sono evidenti, e molto, nella modalità zombie più grande e con più possibilità che sia mai stata fatta. Definitivamente, Treyarch scommette su un bilanciamento sensato e sulla quantità di contenuto, introducendo innovazione poco a poco ad una formula che funziona e che sicuramente continuerà a vendere bene, stando al livello di divertimento che può offrire ai giocatori.

Call of Duty Black Ops III

PS4, One 59,99 € | PC 54,99 €
8.9

Grafica

8.0/10

Sonoro

9.0/10

Giocabilità

9.5/10

Innovazione

9.0/10

Pro

  • Multi giocatore a metà strada tra innovazione e tradizione
  • Il nuovo sistema di specialisti per il multi giocatore
  • La modalità zombie più lunga e completa finora
  • Grande quantità di contenuti e possibilità di personalizzazione
  • Ossessione per i dettagli di Treyarch

Contro

  • Graficamente ci aspettavamo un salto maggiore
  • La campagna è il pilastro più debole, con un cooperativo che poteva essere migliore
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4 Commenti

  1. Domanda a bruciapelo: Ho una GTX 660 OEM (si quella schifezza con la memoria troncata a 1500 anziché 2000), riesco a farlo girare? Dico solo girare perché so che medio me lo scordo e che a basso laggherà in ogni caso. Prima di buttare 30€ volevo capire se c’era speranza.

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